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Tantissimi amatori del caffè amano berlo corretto con liquori di ogni sorta e natura. Ma quali sono i migliori per ottenere un gusto forte e piacevole al contempo? Per rispondere a questa domanda dovremmo risalire alle tradizioni originarie del caffè corretto tipiche dell’Italia settentrionale. Qui gli operai al mattino erano soliti bere un caffè corretto con grappa per riscaldarsi e trovare ristoro durante le rigide giornate di lavoro all’esterno. Si tratta quindi di una tradizione nata per puro caso, come tante altre, che vede nella necessità la virtù. Il caffè con grappa, infatti, riscalda subito il corpo e provoca una piacevole sensazione di calore che si propaga in ogni direzione.

 

L’abitudine di correggere il caffè si è, poi, diffusa in tutto il Paese attraverso abitudini e consuetudini locali molto diverse tra loro. A variare, ovviamente, è il tipo di liquore impiegato e la zona di riferimento: in Calabria, ad esempio, il tipico caffè corretto è alla liquirizia; per gli amanti della grappa, invece, il consiglio è quello di provare le tradizioni salentine per le quali il caffè corretto viene realizzato con l’anice. Nei bar della zona, infatti, sul bancone è sempre presente una bottiglia di anice con la quale i clienti sono soliti correggere il caffè a piacimento.

Correggere il caffè, quindi, non è un modo per alterarne il sapore ma per esaltarne le proprietà ed impreziosirlo con note alcoliche che lo rendono ancora più amabile. Se si amano i liquori più corposi e strutturati non c’è miglior abbinamento del rum che, però, deve essere rigorosamente caraibico. Un effetto simile lo si ottiene anche con il brandy, leggermente più dolciastro e aromatizzato. Per un caffè più “invernale”, invece, è possibile utilizzare poche gocce di crema di Whisky ed esaltare aromi e dolcezza in una bevanda avvolgente e riscaldante.

Infine tra le ricette più tradizionali vi è quella del caffè corretto alla Sambuca, un liquore molto simile all’anice. Di solito nei bar questo caffè è servito con la cosiddetta “mosca”, ovvero il chicco intero di caffè lasciato direttamente a mollo nel bicchiere. L’anice e la sambuca hanno un sapore dolciastro per cui di solito non si aggiunge zucchero al caffè. Per esaltarne il sapore è sufficiente qualche goccia, altrimenti l’alcol sovrasterà tutti i sapori.

 

 

Al gusto finale del caffè, inoltre, contribuisce anche lo strumento per prepararlo; si sa, l’effetto della moka è sempre diverso da quello delle macchinette. Queste ultime, inoltre, necessitano di una certa manutenzione costante, che prevede la pulizia e la decalcificazione, in modo da eliminare il calcare e lo sporco in eccesso per evitare che il sapore della bevanda venga alterato. Se si tiene sotto controllo tutto questo, anche il caffè della macchinetta risulterà soddisfacente e inebriante.

I modi per correggere il caffè, come visto, sono tantissimi e prevedono delle varianti non alcoliche anche per gli astemi o per chi non ama particolarmente il sapore pungente dell’alcool. Sicuramente, la scelta di un caffè corretto con l’alcool è destinata ad aiutare la digestione, soprattutto se il pasto è stato ampiamente generoso e abbondante. Il caffè corretto sprigiona dolcezza e aromi ma risveglia dal torpore, riattiva la circolazione e contribuisce a velocizzare la digestione. Se però c’è un ospite che non gradisce i sapori alcolici, si può sempre correggere il caffè con due o tre gocce di succo di limone. Il sapore non è tra i più raffinati ma bere caffè e limone è un vero toccasana per uno stomaco in subbuglio. Provare per credere!

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi