C’è questa poesia molto bella di T.S. Eliot dal titolo “Il canto d’amore di J. Alfred Prufrock” in cui il protagonista si lamenta della vita mondana che conduce, stanco di trascinarsi da un ricevimento all’altro o a feste tutte uguali, e per dirlo usa questa frase “Ho misurato la mia vita con cucchiaini da caffè”. Eliot usa la metafora del cucchiaino da caffè come dosaggio della vita, giorno dopo giorno, ricevimento dopo ricevimento, fino a ritrovarsi in una situazione di intorpidimento e indifferenza, in cui non c’è più niente di nuovo (“Conosco le voci che muoiono con un morente declino / Sotto la musica giunta da una stanza più lontana”).
Ma fuori dalla metafora di Eliot, il cucchiaino da caffè resta un simbolo affascinante che si presta a diventare oggetto di passione, collezionismo e ossessione.
Di sicuro lo è per Clara, studentessa dell’Accademia delle Belle Arti che due anni fa ha aperto la pagina Instagram @SoloCucchiaini, una raccolta di recensioni e racconti intorno ai cucchiaini.