Il caffè è parte della nostra cultura, della nostra vita quotidiana. Così il cinema non poteva non farlo partecipe di alcune delle scene più memorabili di celebri ed importanti film. Citarli tutti è impossibile, ma alcune immagini cinematografiche hanno segnato più di altre il legame di registi ed attori con questa bevanda.
Nella grande stagione del western americano, il caffè preparato per bollitura viene spesso bevuto davanti ad un fuoco acceso nella prateria, dopo una giornata di scontri con gli indiani.
Lo si consuma all’alba ne I cavalieri del nord ovest, per smaltire una sbornia in Ombre rosse, come bevanda ne Un dollaro d’onore. In Johnny Guitar Sterling Hayden sembra quasi recitare uno spot pubblicitario quando recita “Niente di meglio che una fumata ed una tazza di caffè”. Kevin Costner lo consuma con gli indiani Lakota in Balla coi lupi.
Nel neorealismo italiano, si mette in luce la moka dalla quale si ricava una bevanda profumata e consistente. In “Toto’ Terzo Uomo” l’attore ordina un caffè corretto al cognac; in “Miseria e Nobiltà” si parla di caffelatte senza caffè e senza latte, in “La Banda degli Onesti” c’è un scena dedicata al caffè. Ne “I Tartassati” Totò recita: “Prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance”, e ancora “Guardie e Ladri“, sorseggia il caffè direttamente dalla moka e ne “I Due Marescialli” contesta alla cameriera il sapore del caffè.
In “Questi Fantasmi” Eduardo De Filippo recita “Quando morirò tu portami il caffè e vedrai che io resuscito come Lazzaro”. In “Casablanca” in cui Ingrid Bergman rimpiange il caffè servito al Rick’s Bar. In “Notorius” di Alfred Hitchcoch il caffè è all’arsenico. In “A Qualcuno Piace Caldo” di Billy Wilder, ambientato durante il proibizionismo, i super alcolici venivano serviti in tazzine da caffè. Alberto Lattuada nel suo film “Venga a prendere un caffe’ da noi” Ugo Tognazzi intona con simpatico ritornello.