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Con una superficie stimata di 10 mila m² (1 ettaro), l’Istituto biologico possiede la più grande piantagione urbana di caffè del mondo nel quartiere di Vila Mariana, nella città di San Paolo (SP). L’istituzione esiste da 95 anni e lavora con i produttori nella conservazione della cultura. Oggi, le sue ricerche sono riferimenti internazionali nell’area della salute animale e vegetale, della protezione ambientale e dei parassiti urbani.

L’Istituto fu fondato nel 1927 come risposta alla richiesta dei produttori di San Paulo di una soluzione alla broca, un parassita che colpiva le coltivazioni di caffè sin dal 1924.

Un gruppo di scienziati si riunì per trovare una soluzione al problema: introdurre nelle piantagioni un insetto di origine africana, predatore naturale della specie.

Il successo dinanzi alla crisi fu presentato all’Assemblea legislativa dello Stato, che istituzionalizzò l’organismo.

Incorporato nella segreteria per l’agricoltura e l’approvvigionamento dello Stato di San Paolo, l’Istituto iniziò a partecipare a programmi strategici federali incentrati sullo sviluppo scientifico della caffeicoltura, oltre a fornire servizi al settore produttivo, come le diagnosi dei raccolti.

La piantagione di caffè dell’Istituto biologico fu creata alla metà degli anni ’50, quando furono collocate 2.500 piantine di caffè, con l’obiettivo di servire alle ricerche degli scienziati.

Settant’anni dopo, nella ricerca di un’agricoltura rigenerativa, sostenibile e organica, l’area è stata ripiantata e, oggi, conta sui rappresentanti di otto varietà del prodotto (come Mundo Novo e Catuaí).

In un comunicato, l’Istituto biologico spiega che “lo scopo della piantagione di caffè è di essere uno strumento di educazione ambientale, didattica, storica e culturale, rivolto alle persone che vogliono conoscere una piantagione di caffè, la sua storia e altre particolarità”.

In connessione con la giornata nazionale brasiliana del caffè, celebrata il 24 maggio in Brasile, l’Istituto biologico ha ospitato lo scorso fine settimana la 15ª edizione dell’evento “Sabor da Colheita”, una pietra miliare simbolica che dà inizio alla raccolta del caffè nello Stato di San Paolo.

Con la presenza di specialisti, la popolazione è stata invitata a vivere un’esperienza immersiva nell’agricoltura dell’Istituto. Muniti di cappelli e cestini, i partecipanti sono stati istruiti sulle tecniche della raccolta e sulle procedure successive alla rimozione delle piante.

Al di là della motivazione turistica, l’evento è servito anche come vetrina per l’esposizione dei caffè degli agricoltori della regione.

I frutti organici raccolti verranno lavorati e tostati. Parte di questa produzione viene donata al fondo sociale di San Paolo (FUSSP) mentre l’altra quantità rimane presso l’Istituto biologico per lo svolgimento delle ricerche.

Lo spazio della piantagione di caffè è aperto alla visita di gruppi fino a 30 persone, previo accordo con l’istituzione. Questi incontri si svolgono il sabato, con cadenza quindicinale.