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Già assaporato il caffè greco? Se sì, il ricordo dell’esperienza di assaggio riporterà alla mente sensazioni ben differenti da quelli del comune caffè espresso o moka.

Con il termine “caffè greco” ci si riferisce ad una tipologia di caffè che non indica la sua provenienza greca, ma piuttosto il modo in cui tale caffè viene prima preparato e poi degustato L’usanza dei Greci è quella di consumare il caffè dopo averlo fatto bollire nel tradizionale pentolino chiamato briki.

 

 

Solitamente si misura una tazza di acqua per ogni tazza di caffè da servire. E’ importante che l’acqua e il caffè mescolati insieme vengano portati ad ebollizione e che si aspetti di vedere la schiuma formarsi e salire sino al bordo del briki, prima di togliere l’infuso dal fuoco.
Il caffè così ottenuto viene fatto riposare qualche minuto per dar modo alla polvere di depositarsi sul fondo. Esso viene poi servito nelle tazze che devono essere rigorosamente riempite sino all’orlo. Fate bene attenzione che in ogni tazza venga anche messa un’abbondante dose di schiuma.

 

Il caffè greco può essere bevuto in modi diversi a seconda del gusto personale: sketos (senza zucchero, forte ed amaro), metrios (con un cucchiaino da thè di zucchero), glykys o glykos (con 2/3 cucchiani di zucchero) e vrastos glykys (dolce ma bollito più di una volta in modo da perdere la maggior parte della schiuma). Ricordate che secondo la ricetta tradizionale il caffè va zuccherato al momento della preparazione e non dopo. La bevanda va poi assaporata lentamente e si raccomanda di servirla sempre accompagnata da un bicchiere di acqua fredda.