Il caffè è un piacere” recitava Nino Manfredi in un popolare spot degli anni 80 e adesso, nonostante il tempo sia passato e le abitudini si siano trasformate, la predilezione per la tradizionale bevanda non è mai diminuita e adesso quello stesso piacere ristretto in nella famigerata ‘tazzulella’ si può anche fregiare dell’ulteriore gusto di un’ultima scoperta scientifica che ha paragonato l’amato espresso addirittura al viagra.
Gli studiosi della University of Texas Health Sciance Center di Houston hanno osservato come due tazzine al giorno riescano a ridurre l’incidenza della disfunzione erettile in soggetti predisposti che soffrano di pressione alta o siano obesi e per la ricerca, pubblicata sulla rivista PLOS One, sono stati seguiti 3.724 volontari sopra i vent’anni a cui sono stati chieste informazioni sulla loro assunzione quotidiana di caffeina e su eventuali problemi sessuali.
Dall’osservazione è risultato che coloro che erano abituati a prendere una tazzina al giorno presentavano un rischio di soffrire di disfunzione erettile ridotto del 42%, mentre per coloro che ne assumevano di più il rischio si riduceva del 39% e secondo i ricercatori, ciò avviene perché la caffeina “rilassa” le arterie e incrementa il flusso di sangue nel pene con un effetto simile a quello del viagra.
Il dottor David S. Lopez che ha condotto lo studio ha spiegato: “Abbiamo visto una riduzione dei problemi legati alla disfunzione erettile in uomini obesi, sovrappeso e ipertensivi, ma lo stesso non accade per soggetti che soffrano di diabete. Il diabete è uno dei fattori di rischio maggiori della disfunzione erettile, e non ci sorprende che il caffè non possa nulla al riguardo. Negli Stati Uniti, il 18,4% di uomini dai vent’anni in su soffre di questo problema. Più di 18 milioni potrebbero esserne affetti, ma la caffeina è consumata dalll’85% degli adulti”.