“L’Italia si è spesa nelle sedi europee per ottenere il rinvio di un anno delle applicazioni dello stesso anziché di soli 6 mesi come richiesto da altri stati membri. Lavoreremo ancora su questo in quanto occorre evitare che iniziative lodevoli nelle finalità si trasformino in oneri a carico del nostro sistema produttivo senza dare alcun vantaggio concreto alla tutela del paesaggio e del territorio”.

E’ quanto ha affermato il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo a proposito delle iniziative del governo rispetto al regolamento europeo che, a partire dal 2026 impedirà l’acquisto di caffè da aree deforestate. D’Eramo lo ha detto rispondendo ad una recente interrogazione del presidente della commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, sull’aumento esponenziale dei costi del caffè alle borse di Londra e New York che sta mettendo in crisi i torrefattori italiani, dovuto a diversi fattori, dai cambiamenti climatici nei paesi di origine alle tensioni logistiche legate al conflitto mediorientale.

Per questo motivo – ha continuato D’Eramo – stiamo procedendo alla definizione di un apposito protocollo d’intesa con l’Agenzia delle dogane finalizzato ad attivare il reciproco scambio di informazioni necessario alla costituzione di un sistema di controllo a livello nazionale che unitamente ad un adeguato sistema informativo garantisca una efficace attività di verifica contemplando ogni sforzo possibile alle esigenze di semplificazione e di minori aggravi per le imprese”.