Nespresso, pioniera nella produzione di caffè porzionato di alta qualità, continua nel suo impegno per rendere il progetto di riciclo delle capsule di caffè in alluminio, Da chicco a chicco, sempre più capillare sul territorio italiano e facilmente accessibile ad un numero ancora più alto di cittadini.

Con 6 nuove stazioni ecologiche a Zola Predosa, Imola, Sassuolo, Cesena, Ravenna Sud e Faenza, la collaborazione con il Gruppo Hera si amplia passando da 5 a 11 punti di raccolta in cui è possibile riconsegnare le capsule in alluminio esauste.

Le nuove stazioni si affiancheranno a quelle messe a disposizione dalle altre società di gestione operanti sul territorio, per un totale di 44 punti di raccolta, tra le 35 stazioni ecologiche partner e le 9 Boutique Nespresso.
Con una partecipazione che sin dall’inizio del progetto ha contraddistinto la regione per la sua sensibilità nel mettere in pratica comportamenti virtuosi e responsabili, l’Emilia-Romagna ha registrato negli anni un incremento costante nel riciclo delle capsule e un totale di oltre 1.000 tonnellate di capsule portate a nuova vita dal 2011 ad oggi, recuperando i due materiali di cui sono composte, per oltre 600 tonnellate di caffè esausto e circa 70 tonnellate di alluminio.

Risultati resi possibili grazie proprio al coinvolgimento di partner come Gruppo Hera che, aderendo al progetto, hanno contribuito nel corso degli anni ad alimentare lo smaltimento responsabile delle capsule da parte dei cittadini. Solo nel 2024 è stato infatti registrato un incremento di oltre il 90% delle stazioni ecologiche aderenti all’iniziativa in regione, permettendo di mandare a riciclo oltre 200 tonnellate di capsule (+14% rispetto al 2023), equivalenti a oltre 100 tonnellate di caffè esausto e 12 di alluminio.

Nato nel 2011, Da Chicco a Chicco è il progetto di economia circolare con cui Nespresso si impegna a trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso. Frutto di un accordo siglato con CiAl (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), il progetto parte dalla necessità e volontà di dare una seconda vita alle capsule di caffè in alluminio che, in Italia, e in tutta l’Unione Europea, non sono considerate imballaggio riciclabile, a causa del caffè esausto all’interno, ma rifiuto urbano generico. In altre parole, sono considerate un rifiuto urbano e come tali dovrebbero essere smaltite nel residuo secco indifferenziato.

Ma non solo. L’Italia possiede infatti impianti all’avanguardia per il trattamento dei rifiuti, ma quasi tutti non sono in grado di recuperare le parti piccole e leggere come le capsule di caffè, come alcuni altri componenti in alluminio, senza contare che ad oggi non è consentito ad aziende come Nespresso di gestire la raccolta dei rifiuti urbani porta a porta.

“Da Chicco a Chicco” consente quindi ai clienti, parte attiva e fondamentale del progetto, di riconsegnare le capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in stazioni ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. Una volta raccolte dai gestori dei Servizi Ambientali, tra cui il Gruppo Hera in Emilia-Romagna, gli unici ad oggi a poter gestire un ritiro dedicato grazie al progetto e agli accordi Nespresso, le capsule vengono trattate in un apposito impianto affinché il caffè e l’alluminio, vengano separati e avviati a riciclo.
L’alluminio, materiale infinitamente riciclabile, viene destinato alle fonderie per essere trasformato in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini e molto altro. Il caffè esausto, invece, viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e successivamente può essere ceduto a una risaia in Italia. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare in cinque regioni italiane e a Fondazione Progetto Arca per supportare chi ne ha più bisogno.