Pubblicità

Tutti gli amanti del caffè apprezzano la bevanda anche per la presenza di caffeina, molecola psicoattiva che spesso viene in aiuto per risvegliare il corpo e ridestare la mente dal torpore. Ma la caffeina può avere importanti effetti collaterali, anche se la manifestazione è difficilmente imputabile al normale consumo di caffè ed altri derivati vegetali contenenti tale sostanza.

 

 

La caffeina ha una dose tossica e letale, facilmente superabile solo nell’impiego della stessa come prodotto puro, di uso farmaceutico, dose invece raggiungibile solo con un forte abuso degli alimenti che la contengono naturalmente (la LD50 orale è nell’uomo dipendente dalla sensibilità, ma si attesta attorno a 150 mg/kg). A parte questa situazione limite, però  non vanno dimenticati i potenziali effetti negativi per la salute risultanti comunque da un abuso di caffè, che provocano una forma di dipendenza conosciuta come caffeinismo. Questa può insorgere generalmente quando si assumono più di 400 mg al giorno di principi attivo puro, l’equivalente di circa 5 tazze di caffè espresso.

 

 
Il caffeinismo generalmente combina la dipendenza da caffeina con un ampio spettro di spiacevoli effetti fisici e mentali come nervosismo, irritabilità, agitazione, insonnia, mal di testa e palpitazioni cardiache dopo l’uso di caffeina.
L’overdose di caffeina può causare una sovrastimolazione del sistema nervoso centrale, chiamata intossicazione da caffeina, comunemente conosciuta come “tremori da caffeina”. I sintomi dell’intossicazione da caffeina sono comparabili ai sintomi da overdose di altri farmaci stimolanti: questi includono irrequietezza, agitazione, ansia, eccitazione, insonnia, vampate di calore al viso, aumento della minzione, disturbi gastrointestinali, contrazioni muscolari, un flusso sconnesso di pensiero e di parola, irritabilità, battito cardiaco irregolare o rapido, e agitazione psicomotoria.

 

 

Nei casi di overdose massiccia possono verificarsi stato maniacale, depressione, mancanza di giudizio, disorientamento, disinibizione, illusioni, allucinazioni o psicosi, e può provocarsi rabdomiolisi.

Insomma, anche per il caffè vale la regola di “bere il giusto, ma bere bene!”