Di Iacopo Belgiovine – Corso Gastronomo Fondazione ITS agroalimentare Piemonte
Le zone del modo in cui si coltiva la pianta del caffè sono principalmente quattro: Africa ,in particolare modo in Etiopia dove ha la sua origine storica e nel resto dell’africa tropicale; Sud America, soprattutto in Brasile (dove si ha la maggior produzione mondiale), Colombia (specializzata nella varietà cruda), Ecuador, Perù e Venezuela; Caraibi e America Centrale ed infine in Asia dove si è sviluppata soprattutto in India, Cina ed Indonesia.
Ognuna della quattro aree geografiche è dotata o di un clima tropicale o umido, necessario alla pianta per sviluppare crescere.
In certe aree dell’Africa le coltivazioni sono gestite da intere comunità che da generazioni conoscono il terreno e modo per coltivarlo.
In conclusione le aree di coltivazione devono trovarsi in zone tropicali del pianeta con molta umidità ed un terreno adatto che non necessariamente deve essere in pianura ma, come nel caso del Brasile, può trovarsi anche a duecento – mille metri sopra il livello del mare.
Essendo situato in molte zone del pianeta a differenti altitudini e metodi di coltivazione la pianta del caffè sembra essersi adeguata perfettamente a climi simili in varie parti del pianeta.
La morfologia e le tradizioni dei differenti paesi in cui viene coltivato modificano sensibilmente il risultato finale, in Etiopia, ad esempio, le bacche vengono raccolte a mano e lasciate essiccare al sole per una settimana passando dal colore rosso acceso al nero.
Dopodiché le bacche vendono lavate con un meccanismo a braccia e messe nei sacchi.
Questo metodo di raccolta viene imitato anche in altre parti dell’africa e del sud America per la sua semplicità e praticità.
In India le zone coltivate non sono estese a tutto il continente a favore di una maggiore coltivazione di tè, ne consegue che il caffè indiano avrà aromi e accenni di tè e forse di altre spezie in quanto le varie coltivazioni tendono ad essere molto vicine tra di loro.
In conclusione le diverse culture tendono ad usare metodi tradizionali (ma oramai sempre meno) o metodi industriali per coltivare il caffè che in questo modo durante la lavorazione risentirà dei diversi periodi di inseminazione, raccolta e lavorazione conferendo al caffè un diverso aroma ed un diversa intensità.