In 102 anni di storia è la prima donna a guidare la family company targata Ninfole. Prima di lei, il padre Renato e prima ancora il nonno Ciro, che nel 1921 nella sua drogheria nel cuore di via Cava in città vecchia a Taranto, comprò la prima partita di caffè dal Brasile e coltivò il sogno di far diventare quello con il suo nome il caffè dei tarantini.

Lei è Rossella Ninfole, classe 1968, laureata in lingue e letterature straniere e una vita passata tra i sacchi del caffè, le miscele e le mura di quello stabilimento che rappresenta a tutti gli effetti il caffè di Taranto, ma anche la storia di una imprenditoria sana che vince la sfida della crisi e la tentazione della delocalizzazione e rimane fedelmente legata alla città della sua origine.

Rossella Ninfole è la nuova presidente della Caffè Ninfole Spa
“Si tratta di un impegno e un onore insito nel mio nome che però intendo ottemperare a mio modo creando attorno alla rete dell’impresa saldamente tarantina una stretta connessione con il territorio che la ospita ormai da più di 100 anni” – dice Rossella Ninfole.

L’idea del nuovo corso si chiama azienda-comunità ed accentua il profilo partecipativo e un modello di impresa che dal rapporto con i fornitori, passando per il mercato e la relazione con collettività è destinato a caratterizzare la conduzione al femminile dell’azienda tarantina.

“E’ chiaro che si tratta di uno schema che avrà bisogno dei suoi tempi – sottolinea ancora la nuova presidente del Gruppo Ninfole – ma credo che anche le aziende, in special modo in realtà come quella di Taranto, debbano cominciare a sostenere il cambiamento, a consolidare e promuovere l’etica dei valori, facendosi promotrici di azioni che abbiamo un impatto sociale, economico, culturale e ambientale in grado di accompagnare le nuove generazioni verso un nuovo modello di sviluppo”.

Un modello di localizzazione radicata, quello di Ninfole, in risposta al trasferimento massiccio dei processi produttivi all’estero, che per la nuova Presidente dell’importante marchio del caffè è destinato a diventare anche un capitale di fiducia e di scambio continuo con il territorio, a cominciare dal sostegno a progetti di sviluppo sociale e culturale.

“Siamo tarantini – conclude Rossella Ninfole – e resteremo a Taranto. Sembra una banalità, ma in realtà è la cifra di un legame che crediamo non sia ininfluente per noi, per i consumatori, ma anche per il futuro di questa città”.