Il Costa Rica è diventato il primo Paese a esportare nell’Unione Europea (UE) un primo lotto di caffè con certificazione deforestazione zero, in un progetto pilota che rispetta le normative europee che entreranno in vigore nel dicembre 2024.
Il 14 marzo è stato sigillato il container con 275 sacchi di caffè (quasi 19.000 chili) di CoopeTarrazú, acquistato dall’azienda illy, che arriverà nella città di Trieste, in Italia.
Il regolamento UE 2023-1115, che fa parte del “Patto Verde” contro gli effetti del cambiamento climatico, impedisce agli esportatori e agli importatori degli Stati membri dell’UE di commerciare senza certificazione una lista di prodotti associati alla deforestazione e al degrado ambientale. Il caffè è uno dei prodotti inclusi nel regolamento.
Il progetto pilota, che ha permesso alla Costa Rica di essere pioniere nell’invio di caffè certificato all’UE, ha coinvolto l’Icafe (Istituto del caffè del Costa Rica), il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) Costa Rica e CoopeTarrazú, che ha una vasta esperienza nell’esportazione nell’UE.
Per certificare che un caffè è a deforestazione zero, è necessario fornire una documentazione che garantisca che, a partire da dicembre 2020, non sia stata effettuata alcuna deforestazione per estendere la frontiera agricola di un’azienda di caffè.
In Costa Rica, grazie a normative come la Legge Forestale n. 7575 in vigore dal 1996, la produzione di caffè si è sviluppata per anni senza deforestazione.
Inoltre, l’attuazione di azioni di mitigazione appropriate a livello nazionale (NAMA) ha permesso al settore del caffè di ridurre le emissioni che incidono sul cambiamento climatico.