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L’Unione europea è responsabile del 10% della deforestazione globale e purtroppo l’Italia ne è protagonista essendo il terzo maggior importatore europeo di commodities che causano deforestazione. Con questo segnale di allarme, in occasione della Giornata internazionale delle foreste che si è celebrata lo scorso 21 marzo, il Wwf grida l’urgenza di fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre la pressione sulle foreste.

“L’integrità ecologica delle foreste è posta in serio pericolo e, a livello globale, non si sta facendo abbastanza per raggiungere gli obiettivi stabiliti al 2030 riguardanti la loro protezione e ripristino” avverte la ong.

Le importazioni delle sette commodities più a rischio deforestazione (legno, olio di palma, soia, carne bovina, cacao, gomma e caffè), che riguardano circa 36,6 miliardi di euro e 175.000 imprese medio, piccole e artigiane, quasi sempre provengono da Paesi in cui il rischio che siano state causa di deforestazione è molto elevato. L’Europa ha individuato una soluzione per contrastare questo problema e assumere un ruolo di leader globale, ricorda il Wwf: il regolamento “Deforestazione Zero” (Eudr), approvato a giugno 2023, mira a creare catene del valore senza deforestazione attraverso la collaborazione tra aziende, istituzioni e società civile. Tuttavia, la sua applicazione è stata posticipata di dodici mesi, al 30 dicembre 2025.
“Ora servono azioni concrete: la Commissione deve fornire agli Stati e alle aziende strumenti adeguati, mentre i governi, Italia inclusa, devono garantire risorse, supporto tecnico e sanzioni efficaci per un’efficace implementazione del Regolamento”, dice Edoardo Nevola, responsabile ufficio foreste di Wwf Italia.