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Tra sprechi alimentari, spostamenti in auto, aereo e pullman, e scorretto smaltimento dei rifiuti la Pasqua, anche in considerazione dei maggiori consumi da parte delle famiglie, rischia di rappresentare un pericolo sul fronte ambientale.

L’allarme viene lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che suggerisce ai cittadini comportamenti responsabili per limitare l’impatto ambientale delle festività. Il primo allarme, spiega Sima, riguarda gli sprechi alimentari. Si stima che ogni anno in Italia circa il 10% di cibi e preparazioni legate all’intero periodo delle festività di Pasqua finisca nella spazzatura, tra i 150 e i 200 milioni di euro di alimenti.

Tra i prodotti più sprecati figurano frutta, verdura, pane, latticini e carne, ma anche i dolciumi rientrano tra le voci più a rischio, anche per un effetto psicologico legato ad un senso di assuefazione dei cittadini al termine delle feste. Maggiore produzione di rifiuti determina un aumento del livello di inquinamento: una tonnellata di rifiuti alimentari produce infatti 4,2 tonnellate di CO2. Ad aggravare la situazione ‘ambientale’ anche la mancata conoscenza, in molti casi, per smaltire correttamente le confezioni di colombe e uova di cioccolato.