Il calo della produzione in corso da tempo in quello che è il secondo fornitore mondiale di caffè, e che per il prossimo anno è prevista in aggravamento, rischia di mettere in crisi a livello globale un commercio segnato già da scarsità di prodotto per minori raccolti e riserve ridotte. I produttori vietnamiti segnalano una forte preoccupazione per una scarsità di prodotto tra le maggiori in tempi recenti. E se il caffè immagazzinato va verso il dimezzamento nelle prossime settimane rispetto alle quantità abituali il prezzo della qualità Robusta, la principale indirizzata all’esportazione, ha già raggiunto livelli record. Una disponibilità ridotta che risente dell’incremento del 17% dell’export tra gennaio e luglio rispetto allo stesso periodo del 2021, necessario per garantire un rifornimento essenziale sul mercato globale e impedire un ulteriore surriscaldamento dei prezzi.
Secondo produttore mondiale dopo il Brasile e stabilmente tra i primi cinque per l’export di caffè, contrariamente ad altri forti produttori il Vietnam ha un ampio mercato interno, che – con un consumo pro-capite annuo stimato dalla Banca mondiale in 0,5 chilogrammi – nel 2021 ha assorbito circa il 10% dell’intera produzione di 700-800mila tonnellate. Una quantità cresciuta drasticamente nel tempo, da 6mila tonnellate prodotte nel 1975 e salita a 1.650mila nel 2016 con un risultato altalenante nei periodi successivi.
Mentre la produzione ha visto un sostanziale ridimensionamento, in parte bilanciato dal forte apprezzamento della qualità Robusta, il valore dell’export ha continuato la sua corsa, salendo da 2,24 miliardi di euro di valore nel 2020 a oltre tre miliardi dello scorso anno. Una cifra equivalente al 10% dell’intero export agricolo e al 3% del Prodotto interno lordo (Pil) del Vietnam.
La messa sul mercato di 30,2 milioni di sacchi per l’anno 2020-2021, in calo del 3,5% sull’anno commerciale precedente, è stata comunque migliore delle previsioni per una riduzione della produzione e dell’export di altri paesi-produttori. Una situazione comunque non sostenibile in una congiuntura globale difficile per situazione climatica, alti costi dei trasporti e difficoltà economiche, che rischia di ridimensionare le prospettive indicate lo scorso anno dalla Vietnam Coffee – Cocoa Association, secondo cui la commercializzazione del caffè avrebbe raggiunto i 5-6 miliardi di valore entro il 2030 all’insegna dello slogan “produttività, qualità, valore aggiunto”.