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Fatto il caffè, si pulisce la caffettiera. Ma attenzione, come la si pulisce? Forse col sapone? Niente di più sbagliato! Ecco allora perché non si deve mai lavare la caffettiera col sapone.

Macchina a cialde o moka classica?
L’uso delle cialde non ha soppiantato per niente la caffettiera, che resiste in molte case italiane. In effetti, è il modo per fare il caffè che più può essere personalizzato.

Fare il caffè con una macchina a cialda è molto semplice. In effetti, presa la cialda, si mette nella macchina e si preme il pulsante di start. Il caffè esce e si ritira la tazza. È tutto molto automatico e senza possibilità d’intervento.
Il caffè fatto con la moka, invece, offre diverse possibilità di personalizzazione. Il tipo di miscela e la quantità da mettere in filtro. C’è a chi piace il caffè un po’ leggero e a chi, al contrario, ben corposo. Si possono miscelare caffè diversi, comprati in torrefazione, per creare la miscela che piace.

Ma non è solo questo il vantaggio di fare il caffè con la moka.

 

 

La parte migliore del caffè
Ci potremmo chiedere quale sia la parte migliore di un chicco di caffè. Si potrebbe pensare che sia il corpo del chicco, perché è la parte più grossa e di conseguenza è quella che racchiude più sostanze. E invece è “la sua scorza”, cioè la parte esterna. È proprio lì che si concentrano le sostanze nobili, i suoi grassi e i suoi profumi inconfondibili.

Ecco perché non si deve mai lavare la caffettiera col sapone da stoviglie
Queste sostanze organolettiche danno al caffè in tazza la parte migliore. Quella che ci fa preparare la moka al mattino o entrare in un bar per poter gustare il suo caratteristico aroma.

Ebbene sono proprio queste sostanze nobili, che si trasmettono e si incollano anche alla moka, in un certo senso aromatizzandola. Il caratteristico profumo impregna le pareti della macchinetta e, sembra strano, ma si trasmette anche ai caffè successivi.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi