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Di Caterina Galliano.

Lungo il corso degli ultimi decenni, il caffè è stato uno dei più studiati componenti delle nostre diete. Fortunatamente, i risultati di tali ricerche sono stati per lo più positivi. Si ipotizza che un’assunzione moderata di caffè (tre tazzine in media al giorno) possa contribuire ad aumentare la longevità. Uno studio del 2015 dimostra che bere caffè regolarmente può ridurre il rischio di morte da un minimo dell’ 8% ad un massimo del 15%. Ulteriori studi hanno riscontrato che gli amanti del caffè hanno meno probabilità di sviluppare:

  • Malattie cardiovascolari (tachicardia, infarti, ictus, ecc.)
  • Morbo di Parkinson
  • Diabete di tipo 2
  • Cirrosi
  • Gotta
  • Cancro del fegato e dell’utero

 

 

Non si sa con precisione da cosa derivino questi effetti positivi. Un elemento, ovviamente, potrebbe essere la caffeina, ma non è possibile affermarlo con certezza in quanto molti studi non fanno distinzione tra caffè normale e decaffeinato.
Nel 2016 l’OMS ha ufficialmente rimosso il caffè dalla lista di cibi potenzialmente cancerogeni (in relazione ai suoi effetti benefici nel prevenire tumori dell’utero e della vescica). Il 2015 Dietary Guidelines Advisory Committee (commissionato dai segretari del Dipartimento Americano della Salute Pubblica e dei Servizi Sociali e del Dipartimento dell’Agricoltura) ha analizzato nuovamente i risultati degli studi svolti fino ad allora e ha dichiarato che “una consumazione moderata di caffè (fino a tre tazzine al giorno) può tranquillamente essere inserita nella propria dieta”.

 

Ovviamente, altri studi hanno collegato il consumo di caffè a seri problemi di salute. In primo luogo, in un recente articolo pubblicato dall’OMS viene fatto notare come assumere caffè ad una temperatura superiore ai 65°Celsius potrebbe aumentare il rischio di formazione di tumori dell’esofago, ma ciò vale per ogni tipo di bevanda. Allo stesso modo, bere più di quattro tazzine di caffè al giorno causi un aumento della pressione sanguigna e, in casi più gravi, lo svilupparsi di tachicardia o più gravi malattie cardiovascolari. La caffeina potrebbe causare disturbi del ritmo sonno-veglia, e anche portare in uno stato di ansia. Palpitazioni ed un aumento nella frequenza della minzione (poiché il caffè è diuretico) sono sintomi comuni per alcuni amanti del caffè.
Ora, avendo davanti sia il positivo che il negativo, ci si può porre la domanda: Caffè? Berlo o no?
Se il gusto del caffè non risulta gradevole, non è assolutamente imperativo consumarlo. Tuttavia, se si riuscisse a scoprire la causa dei suoi effetti positivi, sarebbe possibile creare delle medicine che abbiano gli stessi effetti benefici senza le controindicazioni (e il gusto) della caffeina. Per coloro che sono consumatori abituali, sapere che dopo anni di ricerca non sono stati trovati collegamenti tra il caffè e i tumori sarà senz’altro rassicurante. E’ bene specificare, in ogni caso, che non si sa con precisione se i miglioramenti di salute riscontrati nei pazienti siano stati effettivamente causati dalla consumazione di caffè.