L’ISS, nella sua sezione dedicata ai falsi miti, alla domanda se il caffè faccia male, risponde FALSO. Viene sottolineato come diversi studi scientifici, invece, abbiano dimostrato come un moderato consumo di caffè possa avere addirittura effetti benefici e protettivi.
Per molti anni bere caffè era considerata una cattiva abitudine, come quella di bere alcool o fumare. Nel 1991, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base delle ricerche e delle conoscenze scientifiche di allora, aveva inserito il caffè nell’elenco delle sostanze definite “possibilmente cancerogene per gli esseri umani”. Ma, nel 2016, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha stabilito che non ci sono prove sufficienti per definire il caffè una sostanza “possibilmente cancerogena” per l’uomo. La relazione negativa tra il consumo di caffè e l’insorgenza di danni al fegato non è stata confermata.
Un fegato sano è fondamentale per il benessere del nostro organismo. Vediamo le sue funzioni:
- aiuta a ripulire il sangue eliminando le sostanze nocive prodotte dal nostro corpo;
- secerne la bile, necessaria per scomporre il grasso contenuto nel cibo favorendone l’assorbimento; immagazzina il glucosio affinché possa essere utilizzato quando abbiamo bisogno di energia in tempi rapidi.
La relazione negativa tra il consumo di caffè e l’insorgenza di danni al fegato, sottolineano sul sito dell’ISS, “non è stata confermata, anzi il caffè risulterebbe essere un ottimo protettore contro la cirrosi epatica”. Numerosi studi hanno evidenziato come il caffè, consumato in dosi moderate di 2-3 tazzine al giorno, tranne nei soggetti con patologie, non solo non fa male ma può rappresentare una buona fonte di antiossidanti.
Non bisogna, però, pensare che basti qualche tazzina di caffè per ridurre il rischio di danno al fegato. Per mantenerlo in salute è molto importante ridurre il consumo di alcool, del fumo di sigarette e seguire una dieta equilibrata e varia insieme a regolare esercizio fisico. Inoltre, i tumori primari del fegato sono ampiamente evitabili sia con il vaccino contro il virus dell’epatite B, che eradicando il virus dell’epatite C. Infine è fondamentale assumere farmaci solo dopo aver consultato il proprio medico e, in ogni caso, non abusarne mai.