Un nuovo studio ha rivelato che un consumo moderato di caffè diminuisce del 31% il rischio di morte improvvisa. Non è stata trovata alcuna differenza tra un caffè zuccherato o meno: l’importante è berlo. Questi sono i risultati dello studio condotto dai medici della Southern Medical University di Guangzhou in Cina, i quali hanno estratto i dati relativi a 171.616 persone del Regno Unito dalla UK Biobank nell’arco di 7 anni.
Sono stati utilizzati i dati demografici, sullo stile di vita e dietetici di base della biobanca britannica, con un follow-up che inizia nel 2009 e termina nel 2018. Il consumo dietetico di caffè zuccherato, zuccherato artificialmente e non zuccherato è stato auto-riferito. È stata stimata la mortalità per tutte le cause, correlata al cancro e correlata a CVD. È emerso che il consumo moderato di caffè non zuccherato e zuccherato era associato a un minor rischio di morte.
Come riporta AgriFoodToday: “Secondo i risultati, i bevitori di caffè non dolcificato avevano un rischio inferiore del 29% rispetto ai non bevitori, mentre quello zuccherato era associato a un rischio inferiore del 31%.” “Lo zucchero in sostanza non altera l’influsso positivo della bevanda, ovviamente sempre evitando abusi. Gli studiosi hanno rilevato inoltre una minore probabilità di morire di cancro o di malattie cardiache.” Grande attenzione allo zucchero, per esempio, nei casi di diabete.
“Tutti questi benefici derivano dai composti chimici presenti nel caffè, in grado di determinare una serie di effetti positivi, tra cui la riduzione delle infiammazioni, la stimolazione del metabolismo e il miglioramento della sensibilità all’insulina”.