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Zucchero bianco, zucchero di canna, fruttosio, dolcificanti… come zuccherare la tazzina di caffè senza creare problemi alla linea? Nella realtà, le calorie del caffè sono talmente contenute da risultare praticamente irrisorie. Se non si considera l’aggiunta di zucchero, una tazzina di caffè fornisce all’organismo approssimativamente 2 Kcal; il consumo di questa bevanda, infatti, non comporta assunzione di nutrienti (se non in tracce), né tanto meno di calorie. Oltretutto la caffeina contenuta in un caffè può esercitare una azione dimagrante, così come messo in luce da numerosi studi scientifici.

 

 

Ogni tazzina di caffè, infatti, aumenta il dispendio energetico dell’organismo di circa 20 KCal, grazie all’effetto stimolante esercitato dalla caffeina. Pensare di dimagrire a furia di caffè o caffeina, comunque, non è certo una buona idea poiché gravi sono gli effetti collaterali di tale pratica.

Se il caffè è zuccherato con un cucchiaino di zucchero od una zolletta, corrispondente a circa 6 grammi, l’apporto sale così a 25,5 Kcal, poco meno se si impiega la medesima quantità di zucchero grezzo.

Chiaramente, l’apporto energetico di un caffè corretto con latte, panna o alcolici aumenta notevolmente rispetto alla tazzina lasciata amara. E’ pur vero che un buon caffè, è ottimo anche da gustare senza l’impiego di dolcificanti, basta avere l’accortezza di prepararlo al meglio, scegliere la miscela che più aggrada al palato e abituarsi al gusto amaro non smorzato dalla sensazione dolce.

 

 

In ogni caso, la regola della moderazione, sia nell’uso dello zucchero, che nel consumo di un numero congruo di tazzine quotidiane, ma soprattutto l’attenzione ad una dieta complessivamente equilibrata, sono le fondamenta per godersi il caffè nella “forma” che maggiormente soddisfa il piacere della degustazione.

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Di Massimo Prandi

Massimo Prandi