Che il caffè fosse a rischio d’estinzione era una notizia che già risultava da molte previsioni scientifiche, ma ora viene confermata la minaccia da un ulteriore studio olandese.
Pubblicata sulla rivista Nature Communications e anticipata dal Guardian, la ricerca riscontra un pericolo analogo per cacao, olio di palma, usato in molti cibi e prodotti domestici, e per i semi di soia, che sono uno dei principali alimenti per il bestiame nei paesi della UE.
Il rapporto, condotto da scienziati della Vrije Universiteit di Amsterdam in Olanda, predice un drastico incremento della siccità nelle regioni da cui l’Europa importa i suoi prodotti alimentari: soltanto il 7% di queste aree erano vulnerabili a stagioni estremamente scarse di pioggia negli ultimi 25 anni, ma la percentuale è destinata a salire al 37% nel prossimo quarto di secolo, anche se le emissioni di carbonio verranno ridotte.
“Nel prossimo futuro, le forniture di certi prodotti potrebbero essere sconvolte dalla siccità in molte parti del mondo”, conclude lo studio, pertanto gli approvvigionamenti di caffè, sono tra i prodotti di importazione più a rischio per queste ragione.
La Ue consuma un terzo del caffè mondiale, nota la ricerca e metà di questo proviene da Brasile e Vietnam, paesi altamente vulnerabili all’aumento della temperatura globale provocato dal cambiamento climatico.
La scarsità dell’offerta, osserva il Guardian, comporterà problemi nel procurarsi le forniture necessarie e farà alzare i prezzi.