Pubblicità

Con un motore elettrico obbligatorio per le manovre in porto e utile in situazioni di emergenza, la vela sarebbe un’ottima alternativa, ancorché non sostitutiva, per il trasporto merci a emissioni zero nelle lunghe tratte oceaniche e non solo. L’aspetto interessante del fenomeno che interessa un gruppo di torrefattori europei è il valore aggiunto dato dalla logistica ad emissioni zero. I chicchi di caffè che viaggiano senza utilizzo di combustibili hanno un costo maggiore ma c’è chi è disposto a spendere qualche euro in più, neanche pochi, per il trasporto sostenibile.
Come funziona? Come secoli fa, ma con una forte attenzione anche alla sostenibilità sociale: si acquista la materia prima direttamente dai coltivatori di paesi come la Colombia, la merce viene immagazzinata e poi caricata su una barca a vela che naviga verso porti diversi: Le Havre, in Francia o Penzance, in Inghilterra. La traversata oceanica richiede sei settimane.
Bloomberg ha intervistato un torrefattore della Cornovaglia. Si chiama Richard Blake, fondatore di Yallah Coffee, che ha spiegato: “Sei quasi a un passo dalla coltivazione del caffè in Colombia. Vendo un sacchetto da 1 chilogrammo di chicchi Las Brisass a 62 dollari ma con un’impronta di carbonio vicina allo zero“.

Abbastanza caro rispetto a quello che si compra al supermercato dove non arriva a 20 dollari. La differenza c’è tutta, ma Blake riporta la soddisfazione dei clienti: “Sono felici di pagare per un prodotto premium se sentono che c’è valore in tutti i passaggi“. Sono in attività da anni gli imprenditori britannici di Shipped by Sail nel Regno Unito che hanno scelto di utilizzare antiche golette di legno per dimostrare che alcune merci possono essere trasportate con emissioni vicine allo zero.

In un post recente su Facebook annunciano di aver trovato un nuovo fornitore di caffè e di poter servire anche altri prodotti. In un altro post sottolineano come rispetto alle mega navi non vi sia impatto negativo sulla fauna marina. Al contrario di quello che succede con le mega navi portacontainer. “Balene, delfini e molte altre centinaia di creature marine dipendono fortemente da frequenze per la comunicazione e la navigazione, e i rumori generati dalle mega navi danneggiano le loro abilità acustiche essenziali“.
Belco un importatore di caffè sostenibile francese, serve ben 1.000 torrefattori di specialità in tutta Europa, ha acquistato 22 tonnellate di caffè colombiano arrivate via vela. I clienti hanno risposto così bene che ora stanno pianificando di importare almeno la metà dei loro chicchi di caffè totali – circa 4.000 tonnellate – in barca a vela entro il 2025.

Le spedizioni per Belco le cura la francese TransOceanic Wind Transport, una compagnia di trasporto merci a vela. Per soddisfare le crescenti richieste di clienti come Belco, TOWT sta costruendo una nave a vela in grado di contenere 1.100 tonnellate di merci. Il varo è previsto per giugno del prossimo anno e altre tre navi dovrebbero seguire entro il 2026.
Un’altra compagnia è la SailCargo della Costa Rica che trasporta i chicchi a Serge Picard, il proprietario del Cafe William Spartivento, il più grande torrefattore canadese di caffè biologico del commercio equo e solidale. Cafe Williams ha detto di aver investito in una nuova nave SailCargo che trasporterà 250 tonnellate di merci.