Non sempre dietro i caffè più pregiati ci sono belle storie da raccontare. E’ questo il caso del Kopi Luwak, un tipo di caffè prodotto con bacche, ingerite, parzialmente digerite e defecate dallo zibetto comune delle palme. Dopo una fase storica in cui i consumi di questo prezioso caffè sono aumentati sensibilmente, oggi i consumatori stanno mettendo in gioco le caratteristiche di questo prodotto, non tanto per le sue peculiarità organolettiche sempre apprezzate, quanto a causa dello sfruttamento indiscriminato degli animali.
Infatti, come purtroppo spesso avviene per l’egoismo economico, contemporaneamente alla diffusione del Kopi Luwak si sono diffuse le pratiche di cattura di animali, ai fini dell’impiego per la produzione di questo tipo di caffè. Viceversa, in passato i semi di caffè erano raccolti dagli escrementi degli animali selvatici, con l’aumento di prezzo, nel sud-est asiatico sono sorti allevamenti intensivi di zibetti tenuti in gabbia in batteria in condizioni deplorevoli e alimentati forzatamente.
Lo stesso Tony Wild, il commerciante di caffè che ha fatto scoprire all’occidente il Kopi Luwak, ha deciso di non sostenere questo metodo di produzione per la crudeltà sugli animali e ha lanciato la campagna “Cut the Crap” per fermarne l’utilizzo.
Fatte queste doverose e tristi premesse, il Kopi Luwak mantiene comunque un fascino particolare. Le bacche del caffè sono parte integrante della dieta dello zibetto, insieme ad insetti, piccoli mammiferi, piccoli rettili, uova e nidi di uccelli. La parte interna della bacca di caffè non viene digerita ed il passaggio nell’intestino dell’animale rende il Kopi Luwak un caffé con una minore percezione del gusto amaro ed un retrogusto di cioccolato e di selvatico. Secondo alcuni critici il kopi luwak in realtà non ha alcuna caratteristica particolare e l’interesse verso di esso è dovuto al prezzo ed al metodo di produzione.
Ad esempio, Tim Carman della sezione Food del Washington Post in un articolo ha definito il Kopi Luwak “a cup of coffee as flavorless as wet cardboard”, ovvero “una tazza di caffè insapore come del cartone bagnato”.
Resta comunque indiscussa la sua rarità, che fa si che una sola tazza venga venduta a 50$ o più. Una esperienza da concedersi almeno una volta nella vita!